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Buoni postali

Buoni postali e BTP: investimenti a confronto

Abbiamo già incontrato i buoni postali nel post in cui parlavamo di investimenti sicuri e oggi metteremo a confronto questo strumento finanziario con un altro molto comune, i BPT.

Buoni postali fruttiferi: cosa sono, pro e contro

Il Buono Postale è un prodotto di investimento che Poste Italiane Spa commercializza per l’emittente Cassa Deposito Prestiti.

Rispetto al libretto ti consente di ottenere un rendimento maggiore ed è più adatto a impiegare i tuoi risparmi per un periodo medio-lungo. Esistono molti tipi di buoni postali, a seconda degli scenari di mercato e della domanda dei risparmiatori.

Quali sono le principali caratteristiche dei Buoni postali?

I vantaggi dei buoni postali sono:

  • l’assenza di costi a parte gli oneri fiscali (non sono previste commissioni di apertura, gestione e chiusura);
  • la garanzia da parte dello Stato italiano, che fa sì che non siano soggetti alla normativa Bail-in;
  • la tassazione agevolata con aliquota stabile al 12,50% come per i Titoli di Stato italiani.

Gli svantaggi dei Buoni Postali, invece, sono:

  • il vincolo temporale (se disinvesto prima della scadenza perdo gli interessi maturati);
  • i rendimenti bassi (ben inferiori ai BTP nonostante il medesimo rischio);
  • il rendimento reale negativo per via dell’inflazione.
Btp: cosa sono, pro e contro

I Btp (Buoni del Tesoro Poliennali) sono titoli obbligazionari emessi dal ministero dell’Economia e delle Finanze che, con appositi decreti, ne determina gli importi, i tagli, la durata, il livello delle cedole e le modalità di assegnazione.

I vantaggi dei Btp ruotano intorno alla loro capacità di offrire delle cedole garantite dallo Stato ogni sei mesi, che consente all’investitore un flusso cedolare costante durante tutto l’anno grazie alle varie scadenze disponibili sul mercato.

Per contro, il rischio principale del Btp è legato al mercato e alla relativa volatilità del prezzo del titolo di Stato acquistato durante il periodo che va dall’acquisto alla sua scadenza, come si è potuto vedere anche dalla variazione negativa di quest’anno.

Il rischio di discesa del valore dei Btp in portafoglio aumenta in relazione alla sua durata: quando i tassi di interesse sui Btp aumentano, il suo prezzo scende, mentre se i tassi scendono, il prezzo del Btp aumenta.

Un ulteriore livello di rischio è dato, come per i buoni postali, dalla totale esposizione al rischio Paese Italia, che ha uno dei rating (rapporto debito/PIL) più bassi d’Europa. Ricordi il fallimento dell’Argentina nel 2001 e il rischio fallimento dell’Italia del 2011? Attenzione al rischio specifico, anche di uno Stato!

Libretti Coop e obbligazioni bancarie.

Ne parleremo nel prossimo post: ci rivediamo tra una settimana per proseguire questa breve carrellata che spero ti consentirà di capire come investire in un modo più consapevole.

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