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Btp, Buoni Postali e Titoli di Stato italiani sono investimenti sicuri? 

Se interrogati su quali siano gli investimenti sicuri oggi, molti risparmiatori sarebbero pronti a citare questo tipo di titoli, solo perché molto noti e diffusi nel nostro Paese.

Eppure non dovremmo mai illuderci che ciò che conosciamo meglio sia più sicuro: alla base di questo ragionamento molto diffuso c’è un errore di percezione che si chiama Home Bias, che fa sì che riteniamo affidabile ciò che ci risulta più familiare e vicino.

Come investire sicuro

Ricordiamoci innanzitutto che non esistono dei tipi di investimento sicuri in assoluto. Ma l’errore di concentrare gran parte dei propri investimenti su prodotti del proprio Paese è molto diffuso.

Pir, Btp, azionario italiano, obbligazioni delle proprie banche, Enel: non sono titoli rischiosi in sé, ma detenere troppe obbligazioni di un solo Paese, che sia il proprio o un altro, rappresenta un errore perché ci mette di fronte a un rischio specifico.

Sarebbe meglio non limitarsi a investire sui titoli di un’unica banca, non esporsi troppo ad aziende singole o detenere aziende di un singolo Stato. Soprattutto se come l’Italia pesa il 2-3% del Pil mondiale.

Se ne sono accorti i Russi, che vedevano il 95% dei loro investimenti concentrati proprio in Russia e hanno subito un brutto colpo visti gli avvenimenti recenti, il rischio fallimento del paese, il valore crollato di molte aziende nazionali e l’azzeramento della valuta nazionale, il rublo, che ormai è carta straccia.

In questa seconda parte del post cerchiamo di rispondere alle più comuni convinzioni sul tema dei migliori investimenti sicuri.

``Ma l'Italia non può fallire``

Ce lo auguriamo tutti, anche se non possiamo certo parlare di un paese sano strutturalmente: al fallimento siamo andati già molto vicini nel 2011 e oggi il debito pubblico è tra i più alti del mondo.

``Allora investo in buoni postali``

In questo senso i buoni postali fruttiferi hanno un livello di rischio simile, ma sensibilmente più alto rispetto allo stato (il maggior azionista è comunque Poste Italiane, che è un’azienda), ma in compenso hanno un rendimento inferiore ai Btp.

Un rendimento che, a discapito di ciò che si crede, non è mai stato in grado di compensare la svalutazione dell’inflazione, neppure quando erano al 10%.

``Investo in Btp italiani perché non hanno oscillazioni``

Il prezzo del Btp Italia a 10 anni con scadenza 06/32 da inizio anno fa – 10%. Più di molti azionari. Più del doppio di un portafoglio robusto. Non proprio da deboli di cuore. E potrebbe perdere ancora in questa fase. Tutto per circa un tasso dell’2,4% lordo annuo.

Ti sembra che non abbia oscillazioni? Che abbia un giusto rapporto rischio/rendimento?

Il fatto è che spesso non si conoscono i veri rischi dei nostri investimenti: se il tuo mestiere è un altro, lascia che sia qualcuno di esperto a consigliarti.

Vuoi prendere in esame il rapporto tra rischio rendimento e costo del capitale degli investimenti che hai in mente? Contattami per prendere insieme a me un caffè finanziario dal vivo o a distanza, gratuitamente e senza impegno.

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