Cosa sono i deepfake?
Ultimamente si sente spesso parlare di deepfake, ovvero foto, video e audio creati con l’intelligenza artificiale che modificano immagini reali e ricreano i movimenti di un volto o imitano la voce di qualcuno.
Come funziona?
L’intelligenza artificiale “studia” da diverse angolazioni l’immagine di un volto vero e poi lo traspone su un corpo facendolo muovere e creando nuove espressioni facciali.
Si tratta di un vero e proprio furto di identità, perché le persone di cui viene presa l’immagine non esprimono il loro consenso. Chi compare in un deepfake non ha più il controllo sulla propria immagine e sulle proprie idee, che possono essere travisate da discorsi falsi espressi nel video. Inoltre, c’è il rischio che la vittima venga rappresentata in luoghi, contesti o situazioni compromettenti.
I rischi del deepfake
Il deepfake viene utilizzato quindi per diffondere contenuti falsi, compromettere l’immagine di qualcuno, ma anche per ingannare le persone e farsi fornire dati sensibili, sfruttando attacchi informatici come il phishing, invitando quindi ad aprire messaggi o a cliccare su link.
Ultimamente su Instagram e Facebook, molti utenti si imbattono in video in cui personaggi noti come Elon Musk o Pier Silvio Berlusconi invitano a investire in una piattaforma finanziaria promettendo altissimi guadagni. Piattaforma che ovviamente non esiste. Allo stesso modo, i video girati con questi personaggi famosi sono finti, creati con l’intelligenza artificiale.
Si tratta infatti di un’attività criminale che sfrutta illegalmente l’immagine clonata di volti noti e la loro voce per mettere loro in bocca quello che vogliono e per diffondere poi questi video. L’obiettivo ovviamente è quello di farsi fornire dagli utenti i propri dati personali e accedere ai loro conti correnti, così da intascarsi la somma e poi sparire.
Come possiamo difenderci?
Come possiamo difenderci da questo lato oscuro dell’intelligenza artificiale? Come sempre prestando molta attenzione quando navighiamo su internet e sui social e segnalando alla polizia postale contenuti che ci sembrano sospetti. La regola più importante è quella di non fornire mai pin e codici di accesso a nessuno.