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Finanza e dintorni

Consulente finanziario e copywriter: cosa hanno in comune?

Lo scopo di questa rubrica è quello di rendere la finanza un argomento più semplice e digeribile attraverso la collaborazione tra più figure professionali, capendo quali sono le somiglianze tra il mestiere del consulente finanziario e altri, anche apparentemente molto diversi.

Quindi il mio obiettivo è quello di incontrare in questo spazio, mese dopo mese, alcuni professionisti provenienti dai più disparati ambiti lavorativi, per approfondire le specificità dei nostri lavori e dare valore alle nostre caratteristiche individuali.

Finanza e dintorni: un consulente finanziario a faccia a faccia con...

Oggi partiamo da un ambito con cui i paralleli sono più numerosi di quanto potremmo pensare, e la mia ospite è Irene Di Natale, la copywriter a cui mi sono rivolto quando ho voluto rilanciare la comunicazione del mio brand.

Irene e io abbiamo trasmesso anche una diretta sui miei canali social qualche settimana fa, puoi rivederla sul mio profilo Instagram o sulla pagina Facebook dello studio.

``É impossibile non cumunicare!

Hai mai sentito questa frase? È il principio zero della comunicazione, il primo dei cinque assiomi stilati da Paul Watzlawick e dagli altri studiosi della scuola di Palo Alto (California).

Io ci trovo il primo parallelo tra il mio mestiere e quello di Irene: non è possibile non comunicare, così come non è possibile non gestire i propri risparmi. Anche quando si decide di rimanere in silenzio stiamo comunicando, così come la mancanza di attenzione verso i propri risparmi rappresenta un modo di gestirli. Cosa ne pensi, Irene?

Irene: “Effettivamente è un concetto che calza a pennello per entrambe le nostre professioni! Se devo rilanciare con un altro aspetto che unisce il nostro lavoro, credo che sia la fiducia. Quando abbiamo iniziato a lavorare sulla tua comunicazione digitale tu mi hai dato fiducia, non solo affidandomi l’incarico, ma anche facendomi entrare dietro le quinte della tua attività. Ho capito che quando un promotore finanziario deve aiutare il proprio cliente a compiere le scelte giuste per gestire i propri risparmi e investimenti, il primo legame che si deve instaurare è quello della fiducia, e allo stesso modo anch’io, quando prendo in carico un cliente, ho bisogno di estrema fiducia per poter capire tutte le difficoltà, ma anche tutta la bellezza, del suo mestiere. Solo se mi lasci entrare nella complessità della tua professione posso aiutarti a comunicare in modo efficace, altrimenti il lavoro di storytelling rimarrà in superficie e produrrà solo frasi stereotipate, che non parlano direttamente alle persone che vorremmo attirare verso il tuo business”.

Francesco: “Vero, e oltretutto noi di pregiudizi dobbiamo abbatterne un bel po’, nel mio campo: la finanza è un ambito piuttosto lontano dalla vita quotidiana dei più, ed è ovvio che non sia accattivante da comunicare come chi tratta temi artistici o ricreativi, che ispirano, fanno venir voglia di spendere quasi in modo automatico”.

L'importanza della progettazione

Irene: “Avere un PROGETTO, che nella gestione dei contenuti si concretizza poi per mezzo di un piano e di un calendario editoriale, non vuol dire certo che non possiamo permetterci di cambiare programmi se necessario. Penso a quando, dopo solo poche settimane dal lancio del tuo nuovo sito, è stato necessario ripensare i contenuti social per non risultare scollati dalla realtà durante le prime ore dell’attacco russo in Ucraina. Aver programmato un contenuto ci consente di alleggerire la mente e dedicare il nostro impegno ad altri aspetti del nostro lavoro, ma anche di cambiare strada, se serve. Nel mondo della pianificazione finanziaria si può cambiare percorso quando si è stabilito un progetto di risparmio/investimento?

Francesco: “Il cliente deve sempre essere al centro, quindi nel momento in cui si presentassero ansie e preoccupazioni dovute al contesto storico/sociale o per altri motivi, il mio dovere è ascoltarlo, accompagnarlo, rassicurarlo, se necessario. Essere guidato è un suo diritto, soprattutto nei momenti di difficoltà. Allo stesso tempo anche la strategia che abbiamo costruito insieme sulla base dei suoi obiettivi, sui suoi tempi, sulla sua propensione al rischio è centrale – è la tattica stessa che ci consente di riadattare il percorso in base ai cambiamenti a livello macroeconomico e altre situazioni contingenti, anche personali.
Le nostre vite sono sempre più fluide e di conseguenza anche i nostri obiettivi finanziari devono poter essere flessibili. Occorrerà da una parte costruire portafogli life strategy, con obiettivi da portare avanti per tutta la vita, dall’altra è importante essere pronti ad apportare piccoli ritocchi e adeguamenti, quando c’è bisogno”.

Andare piano, sano, lontano: la sostenibilità e la misurabilità

Irene: “Ricordo che una delle prime parole che abbiamo trovato in comune tra le nostre due professioni, inoltre, è SOSTENIBILITÀ: una strategia di comunicazione deve tenere di conto sia del tempo necessario a produrre vari tipi di contenuti (siano essi testuali, grafici o in formato video) sia del tempo che i lettori e follower impiegano a fruirli. Non possiamo pensare di poter pubblicare un contenuto al giorno su ogni piattaforma che presidiamo: anche avendo budget per delegare questa operazione, siamo sicuri di non affaticare i nostri lettori, di poter chiedere tanto alla loro attenzione?

Francesco: “Quando le persone vengono al primo incontro con me e mi accorgo che non hanno ancora chiara l’importanza della pianificazione, propongo loro il paragone con il viaggiatore che ha intenzione di partire e si reca nella più vicina stazione, informandosi sulla destinazione di ogni treno anziché acquistare il biglietto per la città in cui vuole andare. Così come occorre sapere dove voglio andare quando mi metto in viaggio, occorre chiedermi dove voglio che i miei obiettivi finanziari mi conducano, in modo da poter tracciare una strada da percorrere, in modo sostenibile e misurabile, quantificabile su base statistica e storica, e nella relazione, nel rapporto nel tempo con il consulente finanziario”.

Albo professionale e percorsi formativi

Irene: “Una differenza molto netta tra le nostre professioni è che il consulente finanziario, per esercitare in questo ambito, deve sostenere un esame per poter accedere a un albo, mentre per i copywriter, così come tutti gli altri esperti di comunicazione (a parte i giornalisti) non esistono certificazioni ufficiali né tantomeno albi professionali. Nonostante questo, si può accedere a questi percorsi dopo aver seguito percorsi di studi anche molto vari: non c’è un unico corso di laurea che ci può far diventare consulenti finanziari o copywriter, e talvolta è proprio la varietà della propria formazione che contribuisce all’unicità del professionista.”

Questa collaborazione ha cambiato il vostro modo di lavorare?

Francesco: “Questa domanda è arrivata durante la diretta e rispondo molto volentieri, perché mette in luce la sinergia con cui abbiamo lavorato: io credo di avere imparato l’importanza di comunicare con degli obiettivi e delle scadenze, e ho apprezzato l’utilità di una guida esterna che revisioni ciò che scrivi, uniformando i contenuti e rendendoli ancora più performanti rispetto alla strategia complessiva”.

Irene: “Io ho avuto la conferma che anche quando ci sono degli argomenti complessi da comunicare, la cosa che paga di più sono la fiducia e l’ascolto reciproci, la volontà di impegnarsi per degli obiettivi condivisi e per mettere in atto una strategia che funzioni sul breve, medio e lungo periodo”.

Questa prima intervista per la rubrica “Finanza e dintorni” si conclude con un ringraziamento tra me e Irene e tra noi e voi che ci avete ascoltato in diretta o ci avete letti qui.

Se questo esperimento vi è piaciuto vi invito a seguire le prossime interviste e, se volete candidarvi come prossimi professionisti per un faccia a faccia con me, potete contattarmi tramite i miei canali social o via email all’indirizzo fcambi@fideuram.it

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